Ciao sono Monica e sono una fotografa.
Sono, non faccio. Un po’ come gli scrittori. Perché credo che anche fotografo ci si nasca. Oggi sono una fotografa di matrimoni, realizzo servizi fotografici per donne in gravidanza, neonati e bambini e famiglie, scatto ritratti psicologici e introspettivi e storie aziendali. Dal mio studio di Civitanova Marche, ho raccontato storie ed eventi a San Benedetto del Tronto, Porto San Giorgio, Macerata, Perugia, Terni, nelle Marche e in Umbria.
Eppure nascere certe volte non basta.
È per rinascere che siamo nati, un po’ come fa la crisalide.
Un po’ come la mia storia.
Fotografa di matrimoni e di famiglia
Io la fotografia me la sono sentita sottopelle fin dai tempi dell’Accademia di Belle Arti, era il mio modo di prendere appunti, la mia complice quotidiana, la compagna di un viaggio che sarebbe partito di lì a poco. Il mio. Era il 1995 quando ha visto la luce “Preferisco l’ombra”, una delle mie prime mostre personali ad Ascoli, un’installazione di strutture in legno, drappeggi di stoffa nera e intrecci di fili. Non lo sapevo ancora, ma l’anno dopo avrei iniziato a fare della fotografia la mia professione, come ombra di un fotografo professionale (eccola, di nuovo lei). E da lì, un matrimonio tira l’altro fino a 9 lunghi anni, fino ad innalzare le mura di una fabbrica dove rimango intrappolata. Mi svegliavo ogni giorno con la sensazione che quel giorno sarebbe stato esattamente identico a quello prima e a quello dopo. Vivevo nell’ombra, ma ora non la preferivo più.

Uscire dall’ombra
Esiste solo un modo per uscire dall’ombra: chiudere tutto in una scatola e ripartire da zero, riscrivendo una pagina bianca di un libro completamente nuovo. Ma non è semplice, l’istinto naturale ci fa rimandare, procrastinare, e ancora rimandare, rimandare… Solo un terremoto poteva scuotermi, e lo fa nel 2002: la morte di mio padre mi sconvolge, mi sventra e mi getta nel buio. Avevo toccato il fondo e mi mancava il respiro. La condizione perfetta per permettere a quella crisalide di rinascere. Torno a respirare a pieni polmoni, quel respiro profondo, quello di quando si viene al mondo.
E comincio a scegliere.
Scelgo di fare e disfare senza chiedere nulla. I miei occhi escono dall’ombra, il mio cuore riprende a battere. Ricomincio con i matrimoni, ma questa volta a modo mio: i miei scatti diventano un racconto, io e il mio obiettivo ci mettiamo dietro le quinte, come due paparazzi. Ora tutto funziona, ora io sono felice. Io e la mia fotografia abbiamo trovato la nostra libertà, tra sposi, bambini, pancioni, ma anche interni, food, eventi. Ho un colpo di fulmine con il mare e la barca a vela, volo a Miami, poi in Australia.
Mi allontano dalla riva e lascio i problemi a terra.
Oggi posso finalmente presentarmi
per quella che sono
Ciao, sono Monica [fotografa], con quelle due parentesi che sembrano porte spalancate per fare entrare aria e sole
